mercoledì 26 novembre 2008

Giornalismo d'Assalto!!!!!!!

Chi dice che non esistono più giornalisti VERI!! Che si occupano di problemi VERI!! E che hanno in testa capelli VERI!!! Dal colorito VERO!!!

Ecco il GGGIovane per i ggggiovani Emilio FIDO... ops, Fede.

Per la serie: fino a che punto le tinture e le lampade possono intaccare i neuroni.

Effetti collaterali da fondotinta o da tinta?

lunedì 29 settembre 2008

il cancro è un fungo

Stavo visitando il sito di Arcoiris TV e mi sono imbattuta in questo video sconvolgente. Parla di un oncologo romano, il dott. Simoncini, che afferma che il cancro è un fungo e lo cura con applicazioni di tintura di iodio e infiltrazioni di bicarbonato di sodio. Il video è girato durante una sua conferenza negli Stati Uniti ed è documentato da testimonianze di gente che era stata data per "spacciata" e con questa semplice cura è VIVA e racconta la sua incredibile esperienza.
Tanto per cambiare in Italia questo medico ha dovuto scontrarsi con tutti i grandi luminari (raccomandati e fatti la nomina e va curcati, come si dice a Palermo), che sponsorizzati dalle solite case farmaceutiche hanno fatto ostruzionismo in tutti i modi e impedito alla notizia di diffondersi. Risultato il dott.Simoncini è negli Stati Uniti dove ha trovato dei sostegni.
Non so se questa cura sia davvero efficace, ma penso che i medici, le case farmaceutiche, speculino sulla nostra salute. La dimostrazione sono gli effetti collaterali di tutte le medicine. Io ho un'allergia, quando faccio la terapia stagionale sto malissimo tutto il tempo, mal di testa, vertigini e mi è venuta una forte esofagite!
E per curare l'esofagite sto avendo altri problemi, quindi penso:
la vera saggezza sta nei nostri nonni e nei detti popolari del tipo "una mela al giorno leva il medico di torno", o nelle supposte verità di tutti questi professoroni che il più delle volte sono figli di papà, raccomandati o pesantemente compromessi con le case famraceutiche????????????
CLICCATE QUI' E GUARDATEVI IL VIDEO E' DAVVERO SCONVOLGENTE!!!!!!!!!

sabato 6 settembre 2008

Succubi

Può una persona essere irretita da un'altra a tal punto da esserne totalmente succube? Da foderarsi gli occhi non con delle fette di salame ma con tutti i cosciotti? Sono sempre più sconvolta dalla sfacciatagine di certa gente che riesce sempre a cadere in piedi, negando anche l'evidenza. E ancora più stupita dalla mancanza di amor proprio di chi si fa manipolare e imbonire da chiacchere prive di sostanza. E tanta tenerezza mi fa chi fa finta di non capire per paura o per comodità. Non vorrei mai trovarmi nei suoi panni, spero che non succeda mai a me e auguro a questa persona di trovare la VERA felicità che è lontano da li, da quel castello di bugie che le hanno costruito attorno e che lei ha fatto finta di non vedere. Guarda quello che c'è di bello nella tua vita e butta via tutto il resto!!!!!

tiriamoci su con Rieducational channel

giovedì 26 giugno 2008

Stress



contro il logorio della vita moderna: TURUTURUTUTTU

martedì 15 aprile 2008

L'impero...della libertà

tatatatatatatatata
Speriamo bene!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì 19 marzo 2008

L'Italia un paese di vecchi? Ma nooooooooo!!


Ecco dietro l'angolo le nuove elezioni. Negli altri paesi il nuovo avanza, in Italia il vecchio ristagna.

Ci ritroveremo di nuovo a festeggiare la sagra dell'Osteoporosi, non camere parlamentari ma corsie di geriatria.

Ci chiediamo il perchè? Ecco la risposta:

In Italia non sono i giovani la risorsa, sono gli anziani. E dobbiamo dire grazie ai nostri genitori e ai nostri nonni che ci fanno da Baby Sitter e da istituto di credito a fondo perduto e ci mantengono a vita nel loro stato di famiglia il tutto gratis.

Darò un'idea al prossimo governo per una pubblicità progresso:

Non abbandonate il nonno in un istituto! Adottalo. Adotta un nonno, ti girerà la sua pensione (da fame, ma meglio di niente!!), ti guarderà i bimbi e se la crisi energetica è dietro l'angolo, al posto di radio, tv e internet ti intratterrà con i racconti della sua vita.

Noi giovani abbiamo scordato che una volta dai vecchi si imparava. La parola vecchio è usata come un insulto, dobbiamo per forza essere giovani anche a 40-50 anni. Ma perchè? Sono fiera dei miei 20 (li ho contati) capelli bianchi e delle prime rughe di espressione. Ho 33 anni non sono vecchia, non sono una ragazzina, sono IO.

Ogni cosa va fatta alla sua età. Per esempio molti parlamentari dovrebbero proprio andare in pensione soprattutto quelli pluri-inquisiti.

Alla giusta età, il giusto riposo, alla giusta età il giusto lavoro, alla giusta età la sacrosanta spensieratezza, a tutte le età l'amore, basta solo rendersi conto quando si è arrivati alla giusta età!

E' QUESTO IL VERO PROBLEMA DEI NOSTRI TEMPI!!!!!!!

venerdì 29 febbraio 2008

The Incredibles!!!

... SENZA PAROLE (è meglio non parlare perchè non sarebbero parole ma parolacce!!!!!!!)

martedì 12 febbraio 2008

FACCIA DI BALATONE


Dicesi faccia di Balatone: colui che nonostante sia stato smascherato palesemente ed inequivocabilmente, non da una persona, non da due, ma da un quartiere intero, continua imperterrito a sparare ca...volate, per cadere in piedi o per riabilitarsi da una situazione in cui ha fatto una figura di .....

Questo individuo, pratica la menzogna e la falsità, per mezzo mondo. L'esemplare di faccia di balatone, è molto fortunato perchè incontra sempre persone ingenue che tendono a credergli, perchè è bravissimo a farsi venire i lucciconi agli occhi. Auguro a tutte le facce di balatone del mondo di avere sempre inalterata fortuna. Auguro loro di divenire ricchi e famosi, sarei la prima a provarne felicità!!!

Ma spero che questa faccia di balatone la smetta di incrociare la mia strada, come io EVITO di incrociare la sua! Come ho evitato di parlare male di lui (non ve ne era alcun bisogno le sue malefatte erano già abbastanza conosciute, sarebbe stato come sparare sulla croce rossa), definendolo con tutti un bravo ragazzo ma che le nostre idee lavorative erano diverse.

Invece la faccia di balatone, senza vergogna, continua a spargere ingiurie e non si rende conto che la gente già lo conosce e che nessuno gli crede più. La faccia di balatone mi fà molta tenerezza, ci saranno dei motivi per i quali si comporta così, forse la vita non è stata giusta con lui. Ma ciò non giusitifica i suoi comportamenti. Avrei potuto fare tanto per metterlo in SERIE difficoltà, non l'ho fatto e non voglio farlo perchè non è da me ma mi sto stancando.

Si dice vivi e lascia vivere. Io lascio vivere e VOGLIO ESSERE LASCIATA IN PACE!!!!!!!!!!!!!!

La vera storia di un pilota di Robot


Tokio, 2076. Anche se sei un pilota di robot di fama internazionale, la routine lavorativa alla lunga pesa. E Actarus, dopo anni che deve battersi contro i mostri di Vega, di certe cose comincia un po' a stufarsi. In Istituto, i colleghi ormai passano più tempo in chat che a preoccuparsi della guerra intergalattica. Il Dottore non perde occasione per sparagli le sue interminabili tirate sul futuro della razza umana, con la sua costante espressione di grande dignità. E sempre con quella noiosa sigla in sottofondo. L'unico che ancora la sera riesce a trascinarlo fuori di casa è il suo amico Alcor. Ma finiscono sempre in quei locali ultrafashion di Tokio, zeppi di commercialisti che sorseggiano succhi di ananas e carote. Nel bel mezzo della crisi dei trent'anni, Actarus ha una gran voglia di far luce su alcune questioni nodali della sua esistenza. Per esempio, perché con il suo Goldrake deve sempre prendersele per tre minuti buoni dai robot nemici, prima di tirar fuori il tuono spaziale? D'accordo le esigenze della diretta televisiva, ma non potrebbe farlo subito? Il pilota ha proprio bisogno di un periodo di ferie sulla Stella natale, Fleed, con quei tramonti multipli dai colori meravigliosi, le ragazze sempre disponibili e l'IKEA che fa le offerte anche nei weekend. Ma, mentre i comunicati stampa dei ribelli veganiani si fanno sempre più deliranti e confusi, Actarus conosce Roberta, la pacifista bella e un po' anoressica, con la dispensa sempre piena di prodotti equosolidali...
via:IBS libri romanzo di Claudio Morici

sabato 26 gennaio 2008

Maestri?

A buon intenditore...

mercoledì 23 gennaio 2008

Preveggenza


Si è tornati a leggere su libri e giornali con crescente frequenza di George Orwell e del suo romanzo 1984 .
Si tratta di un argomento di indubbia attualità: l'autore immagina infatti una tirannia basata sul controllo e la manipolazione dell'informazione e sulla più rigida e spietata repressione di ogni forma di libertà politica e intellettuale. Chi sgarra commette la colpa delle colpe, lo «psicoreato», che provoca una scomunica sociale con conseguenze tremende, definitive.
«Lo psicoreato non comporta la morte, esso è la morte».
Il personaggio della vicenda si chiama Winston Smith, «l'ultimo uomo in Europa» , come Orwell in un primo momento voleva intitolare il libro. Smith lavora al Ministero della Verità, dove è incaricato di «riscrivere», secondo le esigenze del momento, le notizie che riguardano il passato, bruciare i documenti originali e sostituirli con quelli «rielaborati».
Smith sapeva, ma forse era l'unico rimasto ad avere una memoria storica e voglia di conoscere. «Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro» , continuava a ripetersi. «Non era vero, come sostenevano le cronache, che il Partito aveva inventato gli aeroplani. Lui gli aeroplani se li ricordava fin dalla più remota infanzia, ma non si poteva dimostrare nulla. Non esistevano più le prove».
Si sentiva tragicamente solo. L'ultimo uomo ad avere qualche brandello di conoscenza e, soprattutto, qualche interesse a conservarla.
«Ma questa conoscenza, dove si trovava? Solo all'interno della sua coscienza, che in ogni caso sarebbe stata presto annientata. E se tutti quanti accettavano la menzogna imposta dal Partito, se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera. “Chi controlla il passato” diceva lo slogan del Partito “controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato”».
Il Ministero della Verità si occupava anche di redigere la «neolingua», che consisteva in una progressiva semplificazione del linguaggio: un numero sempre più ridotto di vocaboli e una costruzione sempre più essenziale della fraseologia. Un lavoro incessante di forbici: vocabolari con sempre meno pagine. Più la neolingua si faceva scarna, più facilmente le comunicazioni – sia pubbliche che private – erano controllabili. E non solo: «Lo scopo principale a cui tende la neolingua è quello di restringere al massimo la sfera d'azione del pensiero. Alla fine renderemo lo psicoreato letteralmente impossibile, perché non ci saranno più parole con cui poterlo esprimere». La popolazione era divisa in due. Da una parte la maggioranza, i «prolet», verso la quale non vi erano preoccupazioni di sorta: nessuno di loro si interessava alla politica o ambiva a carriere di potere; lavoravano, si distraevano con la pornografia che gli veniva ammannita in abbondanza, si divertivano, procreavano, si ubriacavano; una massa informe e spersonalizzata. I prolet non avrebbero mai potuto ribellarsi.
Poi c'era l'ampia classe dirigente che si occupava di tutto; una moltitudine di burocrati e funzionari estremamente inquadrata e controllata. Attraverso una capillare rete di televisori ricetrasmittenti ogni frase era intercettata, ogni movimento sorvegliato, mentre incessantemente erano divulgati i comunicati del Partito. Un indottrinamento continuativo e martellante.
Winston Smith, per scrivere qualche riga su un diario, era costretto a rannicchiarsi in un angolo dietro allo schermo: l'unico punto della casa dove l'occhio del Grande Fratello non arrivava.
Come Orwell, con sorprendente intuizione, abbia previsto il nostro tempo ce lo confermano l'uso di un vocabolario oggi sempre più scarno e internazionalizzato, le diffuse intercettazioni telefoniche, dei fax, delle e-mail, l'opportunità di utilizzare i computer come microfoni ambientali, e ancora la possibilità di individuare un cellulare, anche se spento, la facilità con la quale si possono ricostruire attività e spostamenti di un individuo attraverso il Bancomat, le carte di credito e il Telepass. L'Oceania, il regno del Grande Fratello – la cui capitale è Londra – è in perenne stato di guerra. Per lo più una guerra lontana, tanto che spesso Smith si domanda se si tratti di un reale conflitto o solo di una artificiosa falsa informazione utile a conservare in soggezione la popolazione, chiederle sacrifici, farle vivere un solidale sentimento di odio.
Ma ci sono anche le bombe-razzo che cadono vicino e fanno danni e vittime, e che finiscono per fugare nella maggioranza ogni possibile dubbio sull'esistenza del nemico. Come oggi. Ma «le bombe-razzo che cadevano tutti i giorni su Londra erano probabilmente sganciate dallo stesso governo dell'Oce-ania, per mantenere la gente nella paura». La consapevolezza di essere in guerra, e quindi in pericolo, fa sì che la concentrazione di tutto il potere nelle mani di una piccola casta sembri l'unica e inevitabile condizione per poter sopravvivere». E ancora: «Non importa che la guerra sia combattuta per davvero e, poiché una vittoria definitiva è impossibile, non importa nemmeno se la guerra vada bene o male; serve solo che uno stato di belligeranza persista». Winston Smith, il personaggio del romanzo di Orwell, cade nello psicoreato: rifiuta l'omologazione, pretende una vita privata libera, con la donna che ama, sia pure in una stanza sporca e disagevole, ma senza controlli; e arriva persino a praticare la ribellione. Viene scoperto, internato, torturato, omologato a forza. Per quell'«ultimo uomo in Europa» la fine è disperata e senza ritorno. Winston Smith, prima di crollare, dice al suo torturatore: «Non so come, e neanche m'importa, ma non riuscirete nel vostro intento. Qualcosa vi sconfiggerà. La vita vi sconfiggerà». «Io so che fallirete. C'è qualcosa nell'universo... non so, uno spirito, un principio... che voi non riuscirete mai a dominare... Lo spirito dell'Uomo».
Dal sito 1984.org
Ho voluto citare questa analisi del libro di Orwell perchè lo rilego quasi ogni anno sperando che si discosti dalla realtà. Ma non è mai così, è sempre più simile, sempre più reale.
Il grande fratello, non quello televisivo, ma quello che controlla la vita di tutti noi, esiste e si rivela sempre di più anche se tutti noi facciamo finta di non vederlo, per mantenere inalterata la nostra percezione della realtà. Informiamoci di più su quello che accade. Non fermiamoci alla facciata, approfondiamo, creiamoci una nostra idea sulle cose. Non recepiamo tutto quello che ci viene da tv e giornali, come oro colato. Sviluppiamo il nostro senso critico e l'intuito. Se captiamo che in una situazione c'è qualcosa che non va il più delle volte è vero. Insegnamo ai nostri figli a ragionare con la prorpia testa, da UOMINI LIBERI!

martedì 22 gennaio 2008

Dai il meglio di te

Dai il meglio di te...
L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA' IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA' IL BENE
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE
Madre Teresa di Calcutta

sabato 19 gennaio 2008

Il gatto e la volpe


Mi sono imbattuta in questo periodo, nel gatto e la volpe.

Pensavo fossero due personaggi immaginari, ma esistono, io li ho conosciuti purtroppo!

Hanno monopolizzato mesi della mia vita, trascinandomi quasi al tracollo.

Attenti a voi tutti! Se vi imbattete in due che cercano di intortarvi con battute scherzose e comportamenti amichevoli. Guardateli negli occhi e fidatevi del vostro istinto:

Scappate a gambe levate!

Uomini, ascoltate le vostre donne le loro sensazioni il 99,99% delle volte, sono esatte (per il restante sono paranoie ma la maggioranza delle volte abbiamo ragione noi).

Questi loschi figuri, vi lasceranno dentro il germe della diffidenza tenderete a non fidarvi più di nessuno (ammesso che ci sia ancora qualcuno che si fida di qualcuno!).

Quando riderete insieme, non illudetevi: non stanno ridendo con voi, ma di voi.

Faccio loro i miei complimenti. Sono riusciti a trasformare una delle ultime persone ingenue e dinteressate, in una persona guardinga. Mi avete dato una lezione di vita, forse me la sono meritata, non rifarò lo stesso errore.

Ma è vero che ognuno ha quello che si merita. Forse converrà loro espatriare o almeno cambiare quartiere, perchè tutti li hanno conosciuti e li evitano. Vi siete disegnati un alone infetto attorno. Avete una scia attaccata dietro con su scritto: CHI LI CONOSCE, LI EVITA!