giovedì 22 febbraio 2007

Intervista a Marco Travaglio



DAL PORTALE DI TISCALI INTERVISTA A MARCO TRAVAGLIO:

"Puniti gli errori a sinistra e l'arroganza di D'Alema"
Troppi errori accumulati. Li ha commessi "chi ha tirato dentro la maggioranza di governo la sinistra radicale che aveva manifestato le sue idee su temi come la guerra, la famiglia, le riforme". Li hanno commessi i leader dei partiti minori "che hanno soffiato sul fuoco della contestazione senza poi riuscire a governarlo". Per Marco Travaglio, giornalista e scrittore, la caduta del governo Prodi nel voto al Senato sulla politica estera è la conseguenza di una incredibile mancanza di avvedutezza politica. E l'occasione per un richiamo alla responsabilità di chi governa.
C'è anche la teoria secondo cui questo esecutivo ha pestato i piedi a troppi, soprattutto alla Chiesa con l'approvazione dei Dico. E che il voto contro di Andreotti, da sempre "uomo del Vaticano", sia stata una perfida vendetta consumata in grande stile. Travaglio, è d'accordo con questo scenario?
"Ma no, un'idea del genere è roba da fumetto. Naturalmente non cambia il mio giudizio su Andreotti che anche poco tempo fa ha definito i gay come dei "deviati". Il punto, però, è un altro: non ci si può fidare di gente come Di Gregorio e Grassi, non si può dipendere su questioni importanti come la politica estera, dai voti di Andreotti o di Cossiga. Poi è stata bastonata l'arroganza di D'Alema".
Il vicepremier non avrebbe dovuto chiamare l'Unione alla prova della fiducia?
"Non ce n'era bisogno. Capita che i governi vadano sotto, bisogna per forza metterla sulla fiducia? Tra l'altro D'Alema ha dimostrato di essere un pessimo stratega perché non aveva alcuna certezza di farcela. Così ora si becca anche le accuse di aver abbattuto Prodi per la seconda volta e di fare il gioco di Berlusconi".
Allude alla proposta, rifiutata da Prodi, di mettere su una maggioranza che sia espressione dei primi quattro partiti italiani?
"Esatto. Questo sì che farebbe il gioco di Berlusconi, il quale ha interesse a riproporsi, alimentare il dissenso nel centrosinistra e poi andare a vincere a mani basse le nuove elezioni. D'Alema ha reso possibile uno scenario del genere, quello per cui Mastella ha potuto ben gridare all'inciucio tra i maggiori partiti dei due schieramenti, in modo da far fuori tutti gli altri".
Lei dunque vede prossimo uno scenario da grosse koalition?
"Quello che vedo e quello che auspico sono due cose diverse".
Vale la pena di conoscerle entrambe. Cominci da dove preferisce.
"Dunque da ciò che auspico: che si rispetti il volere degli elettori che hanno dato la fiducia a questa maggioranza. Se non ce la si fa, tutti a casa e via alle nuove elezioni. Quello che vedo, anche perché nessuno vuole perdere la poltrona prima di due anni e mezzo per non rinunciare alla pensione da parlamentare, è un Prodi-bis (mi sembra più difficile l'ipotesi Marini) che pesca qualche elemento centrista in più per reggersi in piedi. Posso anche accettarlo purché non si esageri, nel qual caso torniamo al tradimento degli elettori".
Cristiano Sanna

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